CCNL Scuola Pubblica: continua la trattativa sul comparto Istruzione e Ricerca

Aumenti salariali e riforma dell’ordinamento professionale tra le importanti novità

Nei giorni scorsi si è tenuto l’incontro sulla riforma dell’ordinamento professionale del personale tecnico ed amministrativo relativamente al CCNL Scuola Pubblica – Comparto Istruzione e Ricerca 2019-2021.
A tal proposito l’Aran ha previsto due categorie di tecnici:
– il Tecnico di ricerca suddiviso in tre Aree, ossia Operatore, Collaboratore e Specialista;
– il Tecnico e amministrativo suddiviso in quattro Aree, ossia Operatore, Assistente, Funzionario ed Elevate Professionalità.
Ciò al fine di andare incontro a quanto demandato dalle OO.SS. coinvolte.
Circa la parte economica, l’Aran ha previsto la corrispondenza delle prime retribuzioni delle Aree con i livelli attuali al fine di evitare l’erogazione di assegni ad personam nella fase di passaggio tra i vecchi ed i nuovi inquadramenti professionali.
Nonostante le rigidità registrate sul punto, le Parti hanno deciso comunque di proseguire le trattative al fine di dar valore a tutto il personale di settore soprattutto per una crescita salariale rispetto a quella attuale.
A tal proposito fanno altresì sapere, che è stato fissato un ulteriore incontro per il prossimo 7 dicembre in modo da poter continuare il confronto.

 

CCNL Servizi Postali: rinnovati i contratti del settore recapiti, distribuzione e servizi postali

Novità economiche e normative per i dipendenti del settore

Il 14 novembre 2023 le Segreterie Nazionali delle OO.SS. Slc-Cgil, Slp-Cisl, Uil Poste, insieme alle associazioni datoriali CNA e FISE hanno sottoscritto le ipotesi di rinnovo dei due contratti delle imprese private operanti nel settore dei recapiti, della distribuzione e dei servizi postali. I due testi risultano equivalenti, ad eccezione della parte riferita alla Bilateralità e al Fondo Sanitario, presenti in CNA e non recepiti da FISE.
Nello specifico, si segnalano elementi di novità rilevanti dal punto di vista normativo. In primo luogo, la sottoscrizione di una regolamentazione in tema di contrasto alle molestie sessuali, la previsione di congedi per le donne vittime di violenza di genere, l’estensione delle tutele già in essere per le tossicodipendenze ad etilisti e ludopatici. Il congedo matrimoniale viene esteso anche alle unioni civili. Introdotto, inoltre I’istituito della reperibilità e, in tema di inquadramento, inserite ed ordinate all’interno delle declaratorie alcune figure professionali.
Dal punto di vista economico è stato definito un incremento lordo medio mensile di 130,00 euro (parametrato sul livello 5° super), da riversare interamente sui minimi tabellari. Prevista, altresì, l’erogazione di un importo Una Tantum di 500,00 euro, così suddiviso:
– 150,00 euro a gennaio 2024;
– 150,00 euro a luglio 2024;
– 200,00 euro a settembre 2024.
Gli importi sono da corrispondere in egual misura a tutti i lavoratori, indipendentemente dalla tipologia di contratto (part-time/full-time), dall’inquadramento, dall’anzianità di servizio.
Nel testo viene chiarito il concetto di stagionalità ed elevato a 200 il limite annuo delle ore da rendere in regime di flessibilità, a fronte delle attuali 150. Prevista la Formazione continua ed Aggiornamento Professionale tramite il Fondartigianato, per I’acquisizione di maggiori conoscenze e competenze professionali. 
Infine è stata concordata l’istituzione di una Commissione che si occuperà degli aspetti tecnici legati all’introduzione dell’istituto delle Ferie Solidali in favore di lavoratori in situazioni di gravità. 
Nel solo documento siglato da CNA è stato introdotto un sistema strutturato di bilateralità, finalizzato all’erogazione di prestazioni di welfare contrattuale, con i vantaggi connessi ad una legislazione di favore in termini di detassazione. E’ stata altresì istituita la sanità integrativa, con adesione al Fondo San.Arti., con la previsione secondo cui le imprese che non intenderanno aderirvi dovranno corrispondere nella busta paga mensile di ogni singolo lavoratore le quote di 30,00 euro (EBNA-Bilateralita) e 25,00 euro (San.Arti.), a far data dal mese di dicembre 2023. 

Redditi da lavoro autonomo conseguiti dai pensionati, la dichiarazione 2023

Entro il 30 novembre 2023 i pensionati soggetti al divieto di cumulo della pensione con i redditi da lavoro autonomo devono presentare la dichiarazione reddituale riferita a tali redditi conseguiti nell’anno 2022 (INPS, messaggio 15 novembre 2023, n. 4043).

Il divieto di cumulo della pensione con i redditi da lavoro autonomo è stato introdotto dalla disposizione contenuta nell’articolo 10 del D.Lgs. n. 503/1992 che prevede, altresì, che, ai fini dell’applicazione del divieto, i titolari di pensione sono tenuti a produrre all’Ente erogatore della pensione la dichiarazione dei redditi da lavoro autonomo riferiti all’anno precedente, entro lo stesso termine previsto per la dichiarazione ai fini dell’IRPEF per il medesimo anno.

 

Alcuni soggetti, tuttavia, sono esclusi dall’obbligo di presentare la dichiarazione reddituale in quanto per gli stessi non si applica il divieto di cumulo della pensione con i redditi da lavoro autonomo.

 

In particolare, si tratta delle seguenti categorie:

– titolari di pensione e assegno di invalidità avente decorrenza compresa entro il 31 dicembre 1994;

– titolari di pensione di vecchiaia.

– titolari di pensione di vecchiaia liquidata nel sistema contributivo;

– titolari di pensione di anzianità e di trattamento di prepensionamento a carico dell’assicurazione generale obbligatoria e delle forme sostitutive ed esclusive;

– titolari di pensione o assegno di invalidità a carico dell’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti, delle forme di previdenza esonerative, esclusive, sostitutive della medesima, delle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi con un’anzianità contributiva pari o superiore a 40 anni.

 

L’INPS precisa che i titolari di pensione di invalidità e di assegno di invalidità che, non trovandosi nelle condizioni di cui sopra, sarebbero in linea di principio soggetti al divieto parziale di cumulo della pensione con i redditi da lavoro autonomo, non sono in concreto assoggettati a tale divieto qualora, nell’anno 2022, abbiano conseguito un reddito da lavoro autonomo pari o inferiore a 6.829,94 euro.

 

I redditi derivanti da attività svolte nell’ambito di programmi di reinserimento degli anziani in attività socialmente utili promosse da Enti locali e altre istituzioni pubbliche e private sono interamente cumulabili con i trattamenti pensionistici per cui, i pensionati che li avessero percepiti nell’anno 2022, non sono tenuti all’obbligo di dichiarazione reddituale.

 

Analogamente, i pensionati che svolgono la funzione di giudice tributario sono esclusi dal divieto di cumulo per le indennità percepite per l’esercizio di tale funzione, così come tutte le indennità comunque connesse a cariche pubbliche elettive (e quindi, ad esempio, le indennità per i presidenti e i membri dei consigli regionali, quelle dei parlamentari nazionali ed europei) non costituiscono redditi da lavoro ai fini del cumulo con la pensione.

 

Devono invece effettuare la dichiarazione a preventivo per l’anno 2023, i titolari di pensioni o assegni di invalidità a carico dell’Assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti e autonomi, delle forme di previdenza esonerative, esclusive, sostitutive della medesima, di pensione di privilegio, dispensa dal servizio per inabilità assoluta e permanente a qualsiasi proficuo lavoro e alle mansioni per gli iscritti alla Gestione dipendenti pubblici, che svolgono lavoro sportivo.

 

I redditi da lavoro autonomo devono essere dichiarati al netto dei contributi previdenziali e assistenziali e al lordo delle ritenute erariali.

 

Riguardo alle modalità di presentazione della dichiarazione dei redditi in questione, l’INPS rende noto che il pensionato, una volta autenticatosi con la propria identità digitale, può accedere al servizio on line RED Semplificato disponibile sul sito istituzionale, selezionando nel motore di ricerca: “Dichiarazione Reddituale – RED Semplificato” e, nel successivo pannello, scegliere la Campagna di riferimento: 2023 (dichiarazione redditi per l’anno 2022).

 

I cittadini in possesso di SPID, CNS o CIE potranno rendere la dichiarazione reddituale anche attraverso il Contact Center Multicanale

 

L’INPS ricorda anche che, in caso di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi, si applica la sanzione consistente nel versamento all’Ente previdenziale di appartenenza di una somma pari all’importo annuo della pensione percepita nell’anno cui si riferisce la dichiarazione medesima, somma che sarà prelevata sulle rate di pensione dovute al trasgressore.

 

 

CCNL Federcasa: continua il negoziato per il rinnovo

Riprende la trattativa tra le Parti incentrata sull’aumento retributivo

Il 14 novembre è ripresa la trattativa sul rinnovo del CCNL applicabile ai dipendenti delle aziende, società ed enti pubblici economici aderenti a Federcasa.
La negoziazione si è incentrata sulle richieste dei sindacati per un maggiore aumento retributivo, rispetto a quello proposto nell’ultimo incontro da Federcasa pari al 2,5%, in quanto secondo questi ultimi irricevibile e distante dall’indice di inflazione cumulata degli ultimi tre anni pari al 16%.
Nell’incontro la delegazione di parte datoriale ha proposto un aumento sul tabellare complessivamente pari al 4,5%, non sufficiente secondo i sindacati.
Inoltre, è stata  proposta da Federcasa una produttività obbligatoria dell’1,5% per le aziende aderenti al contratto, secondo i sindacati tale ipotesi non garantisce l’incremento stipendiale strutturale definendo di fatto la creazione di divari e disuguaglianze tra lavoratori ugualmente inquadrati.
Il prossimo incontro è previsto per il 1°dicembre.

CCNL Allevatori Zootecnici: con il rinnovo contrattuale in arrivo aumenti retributivi

Il rinnovo introduce novità sul piano economico e normativo  

Le Sigle Sindacali di Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil, Confederdia e Aia hanno reso noto il rinnovo del contratto, scaduto il 31 dicembre 2022, per le lavoratici ed i lavoratori delle organizzazioni degli allevatori, consorzi ed enti zootecnici. Molte le novità introdotte. Sul piano economico è previsto un aumento retributivo sul biennio 2023-2024 del 5,5% e la rivalutazione degli scatti di anzianità complessivamente pari a 3,4%. Sul piano normativo, invece, sono stati introdotti: aggiornamenti sulla regolazione dei contrati a tempo determinato e del tempo parziale; istituzione della Banca Ore; rafforzamento della contrattazione di secondo livello, con il coinvolgimento delle strutture nazionali.